La nostra società vi deve molto


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Da oggi fino a domenica saranno circa 20mila i capi scout provenienti da tutta Italia che si ritroveranno al maxi-raduno di Verona. L’incontro avviene nel cinquantesimo anno della fondazione dell’Agesci, Associazione guide e scouts cattolici italiani.

Oggi gli scout in tutto il mondo sono più di quaranta milioni: un movimento nato nel 1907 da un’idea del tenente generale inglese Robert Baden-Powell. Il metodo educativo scout, fondato sul volontariato, si adatta alla crescita dei giovani nel rispetto delle loro esigenze, seguendo i bisogni delle tre fasce di età di riferimento: lupetti e lupette, dagli 8 ai 12 anni; esploratori ed esploratrici, dai 13 ai 16 anni; rover, dai 16 ai 19 anni.

La Compagnia si dedica ad attività di servizio basate sull’impegno civile, la solidarietà, l’ambiente, la scoperta e valorizzazione delle diverse culture nell’ottica dei programmi progressivi e stimolanti. L’esplorazione e l’avventura, pur continuando ad essere intimamente legate con l’ambiente naturale, diventano anche momenti di incontro con realtà sociali. Gli scout possono affrontare campi all’estero ed esperienze di servizio profonde e significative sul territorio italiano ed europeo.

 

Mattarella: “La nostra società deve molto al movimento scout”

In occasione del raduno di Verona, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato che “La nostra società deve molto al movimento, per il costante impegno educativo verso giovani e giovanissimi, per il vissuto di solidarietà, per l’esperienza di libertà di cui è espressione, per la sensibilità testimoniata e fatta crescere nei confronti della madre Terra”.

Nel messaggio del capo dello Stato, rivolto ai presidenti del Comitato nazionale associazione Guide e Scouts cattolici italiani, Roberta Vincini e Francesco Scoppola, si ribadisce anche che gli scout hanno “offerto un contributo significativo ai valori essenziali della comunità nazionale raccolti nella nostra Costituzione, a partire da quelli della partecipazione e della coesione: meritano impegno in questo tempo di cambiamento”.

Nel rimarcare il “rinnovato protagonismo dei giovani”, Sergio Mattarella richiama anche il tema scelto per il raduno, “Generazioni di felicità”, “per proporre una visione che sappia vincere la sfiducia, combattere l’indifferenza, per legare ancor di più la crescita personale all’amicizia, alla pace, al futuro della comunità”.



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