Si intitola “Percorsi di pace”, il panel in corso al Meeting di Rimini di Cl, cui partecipa il ministro degli Esteri Antonio Tajani col presidente della Pontificia Accademia per la vita, monsignor Vincenzo Paglia, moderati dal presidente Bernhard Scholz.
E, proprio a proposito dei “temi caldi” al cuore dell’agenza internazionale, con le crisi in Medioriente e Ucraina, per quanto riguarda il processo di pace in Israele e a Gaza, “noi stiamo sostenendo gli sforzi degli Stati Uniti. Non è facile, purtroppo Hamas continua a fare una serie di richieste che non so quanto Israele possa accettare. Ci sono anche gli egiziani, che hanno qualche problema per quanto riguarda il dislocamento delle truppe israeliane tra il confine e l’apertura della porta a Rafah verso l’Egitto” ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, oltre che segretario di Forza Italia. “Io mi auguro che alla fine prevalga il buon senso, perché la guerra non serve a nessuno, non fa bene a nessuno. La pace deve prevalere. I nostri sforzi sono tutti orientati a sostenere i colloqui di pace. Noi abbiamo anche preso un’iniziativa insieme a Gran Bretagna, Francia e Germania proprio per dare un impulso da parte europea, non soltanto dell’Unione europea, a questa azione per la pace. Continuiamo a lavorare” ha concluso Tajani.
Ius Scholae: “Guardiamo avanti. Ma non ne parlo, se no qualcuno si arrabbia. Il governo stia tranquillo, siamo leali”
Sono tanti i temi che vi allontanano dall’alleato Lega?, gli chiede Scholz dal palco: “No, io non ho alcuna preoccupazione da questo punto di vista. Siamo partiti diversi, se no saremmo un partito unico. Siamo per il programma di governo, quello che ci vincola è il programma. Per quanto riguarda lo Ius scholae, non è parte del programma di governo, quindi noi possiamo esprimere il nostro giudizio, ne parleremo anche con i nostri alleati. È una nostra opinione. Così come ci sono altri punti che non sono nel programma di governo che vengono sottolineati da altri alleati e ne parliamo. Però non è che, perché un tema non è nel programma di governo, non se ne può parlare. Ognuno ha diritto di dire. Io non impongo niente a nessuno, ma non voglio neanche che nessuno imponga qualche cosa a me, quindi sono libero di parlare” avverte il vicepresidente del Consiglio.
Ancora sullo Ius Scholae, Tajani ha poi chiarito “che bisogna andare avanti: non sono un pericoloso lassista che vuole aprire a cani e porci, ma perchè bisogna guardare avanti”. Precisando però che del tema “non parlo, se no qualcuno si arrabbia”. Ma l’occasione offre a Tajani il modo di precisare un punto fondamentale sulla lealtà, sua e di Forza Italia, al governo: “Avere delle idee, discutere, non significa né essere contro né essere ai ferri corti né fare polemica. Ognuno ha le sue idee, noi abbiamo la nostra identità. Non rinunciamo e non rinunceremo mai alla nostra identità. Siamo parte della coalizione, siamo leali. Io ho tanti difetti, ma certamente la lealtà è uno dei pochissimi pregi che ho. Sono sempre stato leale al centrodestra dal 1994 ad oggi, quindi da questo punto di vista il governo può dormire sonni tranquilli per quanto riguarda Forza Italia”.
“Essere italiano, essere europeo, ed essere patriota non è legato a sette generazioni, ma a quello che sei tu” ricorda il vicepremier e ministro degli Esteri. “Non sono né un pericoloso sovversivo né un estremista di sinistra, ma dico che bisogna guardare alla realtà per quella che è. Io insisto sulla formazione, sull’identità, sulla cultura, perché se tu accetti di essere europeo nella sostanza, sei italiano ed europeo non perché hai la pelle bianca, gialla, rossa o verde, ma perché dentro di te hai quelle convinzioni, perché vivi quei valori” ha affermato ancora il titolare della diplomazia italiana.
“Siamo parte integrante del centrodestra, noi vogliamo però allargare i confini del centrodestra per far avere più voti al centrodestra. Il nostro compito è quello di prendere i voti al centro, cioè quelli che stanno tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Non andiamo a cercare voti nell’elettorato della Lega o di Fratelli d’Italia, li andiamo a cercare dove si possono allargare i confini. È quello che stiamo facendo. Credo che di questo tutti quanti debbano essere grati a Forza Italia, perché sta costruendo un percorso che ci porterà a crescere come forza politica e anche come coalizione di centrodestra” conclude Tajani.
Vincenzo Paglia, il Piano Mattei è “un’intuizione straordinaria”
“Il Piano Mattei in Africa è un’intuizione straordinaria, va messo in atto. Bisogna accelerare, è una via che può portare alla pace. La Chiesa trovi anche nel governo italiano un partner singolarissimo. C’è un’alleanza da ritrovare in maniera più robusta” commenta invece il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, monsignor Paglia. Ribatte il titolare della Farnesina: “Il piano Mattei serve a valorizzare e innescare un effetto esponenziale per le risorse che ha l’Africa”. E aggiunge: “Durante i miei incarichi in Europa, io ho sempre sostenuto – ha poi precisato Tajani – che servisse un Piano Marshall per l’Africa. Il Piano Mattei diciamo che è la parte italiana di quel piano Marshall”.Tajani ha quindi affermato che “l’Italia ha un grande ruolo da svolgere” in Africa e ha quindi rimarcato: “Noi non dobbiamo consentire che la popolazione africana mitizzi Putin come alternativa al colonialismo”.
Tajani ha quindi delineato una serie di temi che ha presentato come centrali in Africa e verso i quali è necessaria attenzione, a partire dal cambiamento climatico: “Il deserto avanza e si mangia terreni coltivati” ha ricordando il vicepremier. Passando poi al tema della salute, “a cominciare dalla questione dei vaccini”, ha affermato che “serve una grande campagna vaccinale”. Il ministro degli Esteri ha quindi ribadito che, per affrontare la questione povertà in Africa, “serve avere un’agricoltura moderna” e ha parlato del ruolo centrale della formazione e della necessità di “coinvolgere le nostre università” per favorirla.
Sui temi economici, Tajani esorta la Bce a tagliare il costo del denaro
Occasione per discutere di pace, cessate il fuoco, integrazione. Ma anche per toccare altre questioni, tra cui quelle economiche: “Il debito pubblico si riduce anche con un incremento dell’accesso al credito per quanto riguarda le imprese e le famiglie, vale a dire attraverso una riduzione dei tassi di interesse. È tempo che la Banca centrale europea prenda coraggio e tagli il costo del denaro, visto anche il rischio recessione in Germania, in maniera consistente” aveva detto il vicepremier Tajani, a margine della visita al Meeting di Rimini.