Al Jolani, le armi saranno messe sotto il controllo dello stato. Fidan, stop sanzioni a Siria
Il nuovo leader siriano Ahmad al Jolani ha dichiarato che tutte le armi del Paese saranno messe sotto il controllo dello Stato. Lo ha annunciato durante la visita a Damasco del capo della diplomazia turca che ha chiesto la revoca delle sanzioni contro la Siria.
Il leader del gruppo islamista radicale HTS ha detto che dopo le prossime consultazioni con i funzionari della difesa e dell’esercito su una nuova struttura militare, le “fazioni armate inizieranno ad annunciare il loro scioglimento e l’ingresso nell’esercito”.
“Non permetteremo assolutamente che le armi sfuggano al controllo dello Stato, sia che provengano da fazioni rivoluzionarie che da fazioni presenti nella zona delle FDS (Forze Democratiche Siriane, dominate dai curdi)”, ha dichiarato al Jolani in una conferenza stampa insieme al ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan. Ankara, che sostiene il nuovo governo siriano, vede le FDS sostenute dagli Stati Uniti come un’estensione del suo nemico giurato, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK).
“Ci sforziamo di proteggere le fedi e le minoranze da qualsiasi conflitto tra loro” e da attori ‘esterni’ che cercano di sfruttare la situazione “per provocare discordie settarie”, ha aggiunto al Jolani, aggiungendo che la Siria è “un Paese per tutti” dove “possiamo coesistere insieme”.
Fidan ha affermato che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump sa che non deve continuare a sostenere i combattenti curdi a scapito delle esigenze di sicurezza della Turchia, suo alleato nella Nato. “Quando si guarda agli interessi dell’America, quando si fa un calcolo per vedere se è più importante la Turchia o un’organizzazione terroristica come il PKK, il Presidente Trump capisce immediatamente l’equazione”, ha affermato. Il ministro turco ha anche chiesto che le sanzioni contro la Siria siano revocate “il prima possibile, in modo da poter fornire servizi”.